LAC Milano: Storie di imprenditoria sostenibile

Storie di imprenditoria sostenibile: LAC Milano

LAC Milano è un brand che unisce tradizione, produzione sostenibile e consumo consapevole all’interno di un prodotto artigianale dalle tinte raffinate e contemporanee. Abbiamo avuto il piacere di farci raccontare la sua storia da Chiara Apperti, co-fondatrice del brand.

NAMA:
LAC Milano è un brand gestito da due donne: Chiara Apperti e Lara Galli. Potete raccontarci la vostra storia, il vostro incontro e com’è nato il progetto LAC Milano? 

LAC MILANO:
Ci siamo conosciute come colleghe in un altro brand, io al design e lei al commerciale. Ci siamo piaciute subito e dopo un po’, nonostante le distanze (Lara viveva in Marocco e ora in Spagna) abbiamo messo su LAC dal desiderio di entrare nel mercato con prodotti realmente artigianali.

NAMA:
LAC sta per “Limited Artisanal Collections”: che ruolo ha l’artigianato all’interno del vostro progetto? Quali sono le sfide e le opportunità di lavorare con un prodotto a realizzazione artigianale, e quindi inevitabilmente con quantità di inventario limitate? 

LAC MILANO:
Il nome del brand definisce già tutto il concept. L’ idea è nata proprio dal concetto di dare una nuova veste all’ artigianato, di renderlo contemporaneo. D’altra parte l’ artigianato è il contrario della produzione in serie industriale, dunque la sublimazione della sostenibilità. Le quantità limitate e di “difetti” insiti nella produzione manuale sono chiaramente un ostacolo al business ma sono anche gli elementi che danno valore ai nostri prodotti.

Due immagini delle friulane, in una accanto a una ragazza distesa, nell'altra in mano a una ragazza in piedi

NAMA:
Avete deciso di partire da una tradizione molto antica, riscoperta in questi ultimi anni: quella delle “Friulane”, o, come li chiameremmo noi (chi scrive è udinese :) ), gli “Scarpez”. Si tratta di un esempio di riciclo ante litteram, in cui le suole delle calzature sono realizzate con i copertoni di bicicletta ormai dismessi. Com’è nata la scelta di partire da questo prodotto, e che ruolo ha la sostenibilità dei prodotti all’interno della vostra mission? 

LAC MILANO:
Siamo partite da lì perché abbiamo intrapreso insieme un viaggio in Friuli alla ricerca di chi producesse ancora le Scarpez  secondo la tradizione. (Il 90% delle friulane in commercio è purtroppo realizzato in modo semi industriale o con l’utilizzo di suole di gomma e colle). Ci è sembrato un bel simbolo da cui partire e abbiamo avuto anche la fortuna che dopo poco andassero di moda. L’ intenzione è quella di esplorare altri campi dell’artigianato ma il covid ci ha un po’ rallentate. La sostenibilità ha un ruolo centrale in ogni nostra scelta, essendo un brand di nicchia possiamo permetterci di non scendere a molti compromessi e rispettare le nostre linee guida.

NAMA:
LAC promuove un approccio “lento” alla moda, fatto di artigianato e tradizioni che risultano in pezzi unici, l’uno diverso dall’altro. Al tempo stesso LAC fa da ponte verso un mercato internazionale, comunicando prevalentemente in inglese e proponendo un’immagine molto contemporanea, sofisticata e curata. Potete raccontarci qualcosa in più del vostro pubblico, e del perchè si avvicina al vostro prodotto? Che ruolo ha Milano nel modo in cui LAC viene percepita all’estero? 

LAC MILANO:
Abbiamo scelto dal principio di parlare in inglese e di presentare non solo un prodotto ma un’ estetica e un gusto preciso. Questo per due ragioni principali di cui uno è certamente quello di distinguersi dalla “concorrenza” , e l’altro di renderci riconoscibili e apprezzati da un pubblico che fa ricerca ed è attento e ciò che acquista. Milano è la città in cui viviamo, nulla di più.

NAMA:
Una domanda che facciamo spesso a chi produce moda etica è: voi dove fate shopping? Avete qualche brand in particolare da segnalare ai nostri lettori, che condivide un approccio lento e sostenibile alla moda? 

LAC MILANO:
L’approccio allo shopping di chi lavora in questo settore è molto strano e spazia dal modaiolo compulsivo al minimalista ossessivo. Chi conosce i processi di produzione e distingue la qualità o la provenienza di un capo spesso ha una visione differente di chi sceglie di impulso o per moda. Noi tendenzialmente compriamo vintage o scegliamo brand con una filosofia simile alla nostra. Più che segnalare un brand consiglierei di porre molta più attenzione a ciò che compriamo evitando l’abbaglio del fast fashion o delle mode passeggere.

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