Dalle Piane Cashmere - Storie di imprenditoria sostenibile

Storie di imprenditoria sostenibile: Dalle Piane Cashmere

Dalle Piane Cashmere è un brand che porta avanti la tradizione tessile di Prato da generazioni, con un’attenzione speciale a qualità del filato e sostenibilità. Ci siamo fatte raccontare la loro storia da Leonardo Dondini, con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare per il lancio del nuovo e-commerce del brand.

NAMA:
Dalle Piane Cashmere nasce dall’esperienza della famiglia Dondini, che da tre generazioni tramanda di padre in figlio l’arte tessile italiana. Ci racconti come la storia della vostra famiglia si interseca con quella del vostro brand? 

LEONARDO:
Il nome Dalle Piane Cashmere è nato come tributo alla provenienza della famiglia Dondini, originaria delle colline Tosco/Emiliane, denominata “Le Piane”, da qui è stato modificato in “Dalle Piane Cashmere”. Il logo della “Corona” riprende invece dalla storia di Prato, antica città ghibellina, il cui simbolo principale è il castello federiciano, fatto edificare da Federico II di Svevia nella metà del XIII secolo, che i pratesi hanno ribattezzato “Il Castello dell’Imperatore”, da qui appunto la corona come scelta del logo. Il Payoff “Nobiltà Artigiana” è stato concepito per rimarcare la “nobiltà” della materia prima impiegata nei nostri prodotti, il cashmere appunto, mentre “artigiana” per enfatizzare il processo produttivo artigianale, il lato etico e qualitativo dei nostri capi. 

Foto storica lavorazione cashmere

NAMA:
Dalle Piane Cashmere ha sede a Prato: che ruolo ha giocato la tradizione tessile di questa città nella storia e identità del brand?

LEONARDO:
La storia della mia famiglia è legata a stretto giro con quella di Prato e del tessile, un’avventura iniziata da nonno, portata avanti da mio padre e mio zio, e adesso siamo arrivati alla 3 generazione tramite me e mia cugina. La storia imprenditoriale avviata appunto da mio nonno oltre 50 anni fa con la filatura, proseguita dai nostri genitori con il maglificio, e oggi, la terza generazione, sta traghettando l’azienda verso il futuro, aprendosi a nuovi mercati grazie alle vendite on-line. 

NAMA:
Leonardo, sei cresciuto immerso nella tradizione tessile di famiglia. Come spiegheresti questo mondo variegato e affascinante ai nostri lettori? Quali sono gli elementi fondamentali che concorrono a creare un capo in cashmere di qualità?

LEONARDO:
Fin da bambino avevo il sogno di fare “la scuola della lana” e passavo il mio tempo giocando nella filatura del nonno con i fusi, i batuffoli e le pezze. Sono cresciuto a Prato che ho sempre respirato il tessile e quella galassia infinita di mestieri che lo compongono è stato quindi naturale proseguire questa tradizione. La produzione di cashmere conta quattro passaggi fondamentali: la raccolta, lo smistamento, la tosatura, la filatura. La raccolta viene fatta con pettinatura manuale, durante la naturale muta stagionale dell’animale, in tarda primavera. Anche lo smistamento e la classificazione del pelo avvengono sempre a mano. Dopo essere suddivisa secondo le differenti caratteristiche, la fibra viene poi lavata per rimuovere lo sporco, il grasso e qualsiasi materia vegetale rimanente dalla raccolta. E solo dopo questo passaggio la fibra è pronta per essere trasformata in filato. Noi di Dalle Piane Cashmere preferiamo filati a due capi ritorti che assicurano stabilità, resistenza ai lavaggi e un minor effetto pilling.

Foto cucitura cashmere

NAMA:
Dalle Piane Cashmere pone un forte focus sulla propria sostenibilità: puoi raccontarci in quali progetti e iniziative avete declinato questa vostra attenzione all’impatto ambientale del vostro business? Quali sono state le principali sfide e successi in questo ambito?

LEONARDO:
Fin dal 2015 in Dalle Piane abbiamo adottato una serie di buone pratiche per rendere la nostra produzione e più in generale l’intero ciclo di vita dei nostri prodotti più sostenibile. I nostri prodotti sono rigorosamente 100% Made in Italy. Selezioniamo il cashmere da aziende del territorio in grado di garantire oltre alla qualità anche valori in termini di sostenibilità. La produzione locale ci permette di supervisionare meglio la qualità del prodotto che andiamo ad offrire e di instaurare relazioni di fiducia con i nostri fornitori. Sin dalla nascita del nostro e-commerce, abbiamo deciso di non produrre più di quanto realmente necessario, attraverso un sistema di produzione just-in time focalizzato a ridurre il più possibile la sovrapproduzione. Questo ci permette, non solo di gestire al meglio le nostre risorse evitando l’accumulo di scorte di prodotto, ma anche di prevenire lo spreco di materia prima e di generare meno scarti di produzione. Così otteniamo un vantaggio per tutti: riducendo al minimo il rischio di prodotti invenduti siamo in grado di offrire un prezzo conveniente e costante tutto l’anno ai nostri clienti, che avranno la certezza e il piacere di indossare capi che sono stati appena realizzati. Dal desiderio di avviare una produzione sostenibile nasce Dalle Piane Recycled, la collezione in cashmere rigenerato di Dalle Piane il cui processo di lavorazione si ispira alla storica arte del riciclo dei tessuti del distretto tessile di Prato, in Toscana. Un modello produttivo basato sul riciclo di vecchi indumenti e scarti di produzione destinati ad essere filati per creare un tessuto nuovo (la “lana cardata“), consentendo così alle manifatture tessili di ottimizzare i processi e di risparmiare sui costi di energia, acqua e sostanze chimiche.

Modella indossa poncho castano davanti a una grotta

NAMA:
Avete recentemente introdotto il lino all’interno delle vostre collezioni: ci puoi raccontare com’è nata e come si è sviluppata questa nuova linea? 

LEONARDO:
L’idea era quella di creare dei prodotti da poter offrire anche nei mesi più caldi, la scelta del lino è stata una logica conseguenza visto che è considerato il “cashmere estivo”. Il lino ha una storia molto antica: i primi reperti che testimoniano la sua coltivazione e impiego per farne tessuti risalgono - secondo certe attribuzioni - all’8000 a.C. La prima civiltà ad utilizzarlo in modo consistente e sistematico furono gli Egizi: il lino era un filato nobile utilizzato dalle persone più ricche e per imbalsamare le mummie. Venendo ai giorni nostri, il lino continua ad essere un tessuto pregiato, utilizzato nella moda estiva maschile e femminile per la sua naturale leggerezza e traspirabilità. Venendo ai giorni nostri, il lino continua ad essere un tessuto pregiato, utilizzato nella moda estiva maschile e femminile per la sua naturale leggerezza e traspirabilità.  Essendo di origine completamente vegetale, il lino è un filato che fa bene all’ambiente. Infatti, la sua coltivazione arricchisce l’humus del terreno; inoltre, per crescere non necessita di irrigazione artificiale, ma le basta l’acqua piovana, né sono necessari l’uso di pesticidi. Comprando capi in lino, insomma, compri una scelta etica e sostenibile.

NAMA:
Concludiamo con una domanda di rito: ci sono altri brand affini al vostro che desiderate consigliare ai nostri lettori? Voi dove fate shopping?

LEONARDO:
Tutti i brand che offrono prodotti made in Italy sono per noi parte integrante di un ecosistema che ruota intorno allo stile e la qualità delle lavorazioni che solo gli artigiani italiani possono offrire e che tutto il mondo ci invidia. Io stesso acquisto presso aziende artigiane e da alcune sartorie, trovo affascinante acquistare capi dove la prima cosa da scegliere è il tessuto. Compro naturalmente anche online, lo faccio dai primi anni 2000 e ho visto trasformare una startup come Yoox in un colosso mondiale dello shopping, ancora oggi compro su Yoox, leggendo però con cura le caratteristiche tecniche del tessuto e il paese dove è stato realizzato il capo.

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