Pistil è un brand appena nato in Friuli-Venezia Giulia che unisce un’eleganza senza tempo a una ricerca rigorosa di trasparenza e sostenibilità. I capi sono realizzati in pregiati deadstock italiani di derivazione naturale, ma la circolarità di Pistil va ben oltre i prodotti, e coinvolge tutti gli elementi della propria produzione, dalle etichette dei capi all’imballaggio. Abbiamo avuto il piacere di accompagnare la fondatrice Martina Sostero nella creazione del suo e-commerce con Shopify, e siamo qui oggi a farci raccontare la storia del suo progetto coraggioso.
NAMA:
Ciao Martina! Pistil ha da poco visto la luce ma il mondo della moda non è a te estraneo. Ci racconti qualcosa del tuo background, e di come la tua esperienza personale e lavorativa hanno portato all’esigenza di creare un progetto tutto tuo?
MARTINA:
Ciao ragazze! Grazie per avermi accompagnato in questa bella avventura! Fin da piccola sapevo di voler lavorare nell’ambito moda, anche se non ho mai avuto le idee ben chiare: ho studiato fashion management perchè credevo di voler essere una buyer, poi ho fatto dei corsi di styling a Londra pensando che quella potesse essere la mia strada mentre lavoravo come production planner per un fabbricante di borse di lusso fino a quando, durante un nuovo master per aggiornarmi sui cambiamenti del settore che ha coinciso con il primo lockdown, ho capito che, anche se amo questo settore, fosse necessario rallentare e cambiare le carte in tavola. Per questo mi sono informata attivamente e ho deciso di voler contribuire al cambiamento nel mio piccolo offrendo una moda slow e artigianale. Conoscere e avere a che fare con gli artigiani che mi circondano mi ha dato fiducia in quello che sto realizzando.
NAMA:
Pistil ha cercato di essere sostenibile non solo nella mera realizzazione dei propri capi, ma anche in tutte le scelte e processi che gravitano intorno a quello produttivo. Come hai impostato la ricerca di materiali, partner e soluzioni? Quali sono stati i principali ostacoli che hai incontrato, e come sei riuscita a superarli?
MARTINA:
Essere sostenibili e consapevoli, come avete ben detto, non si ferma solo alla produzione dei capi proposti ma è una filosofia che abbraccia tutto il modo di pensare e creare un brand. La ricerca è stata lunga e impegnativa, ma necessaria, e mi sono affidata a piattaforme e personaggi di rilievo (es. Silvia Stella Osella, Silvia Gambi, C.L.A.S.S.) che mi hanno consigliato e indirizzato nella ricerca più’ consona ai miei valori. Ho contattato pochi fornitori, solamente quelli la cui offerta mi ha colpita e devo dire che la collaborazione è andata fin da subito a buon fine. L’ostacolo più grande è stato dover scendere a compromessi nei volumi d’acquisto in quanto più pezzi si comprano e più il prezzo cala, ed essendo Pistil una start up i numeri sono molto bassi. Per contenere i costi è stato necessario acquistare delle quantità maggiori rispetto a quanto inizialmente servirebbe creando quindi una scorta per i prossimi anni che verrà sicuramente utilizzata, ma l’uscita iniziale in termini economici è piuttosto alta.
NAMA:
Hai deciso di intitolare le tue collezioni “No Season”, e l’estetica di Pistil effettivamente sembra cristallizzata in un tempo etereo, distante dalla frenesia quotidiana. Quale filosofia si nasconde dietro a queste scelte? A cosa ti ispiri nella ideazione dei tuoi capi e collezioni?
MARTINA:
Ho voluto creare una moda che rimanga nel tempo, sia per quanto riguarda lo stile che l’utilizzo di materiali qualitativi, che non segua i micro trend di cui ci stanchiamo facilmente e che sono la base della filosofia del fast fashion. Con le mie collezioni propongo esattamente l’opposto. Ogni autunno/inverno e primavera/estate espongo nuovi prodotti perché a tutti piace vedere e acquistare qualcosa di nuovo ma questi capi possono essere comprati ben oltre la stagione in corso, fino ad esaurimento scorte, e soprattutto possono essere indossati negli anni a venire. L’ispirazione deriva da un bisogno personale di avere degli abiti semplici, comodi e facilmente indossabili in più occasioni, senza perdere lo stile e l’eleganza dell’idea intrinseca della moda.
NAMA:
Si avvicina l’autunno: qual è il capo Pistil che non può mancare nel tuo armadio? Ci sono altri negozi di moda etica e sostenibile dove ti piace acquistare online?
MARTINA:
Sono molto indecisa tra la camicia Annamaria in seta con la quale si possono creare infiniti outfit data la facilità di abbinamento sia per il taglio che per l’offerta di colori e l’abito Vienna in lana vergine nei colori ottanio e nero jacquard. Quello che amo di questo tessuto é la pesantezza: leggero al tatto ma caldo e confortevole come un maglione, senza pero’ avere l’ingombro della lana grossa, si può’ utilizzare con un dolcevita sotto il vestito o con un blazer. Anche per questo capo le mise sono molteplici.
Quando acquisto cerco di comprare direttamente dal sito del brand ma ci sono molti marketplace e piattaforme che fanno una ricerca molto interessante a cui mi affido volentieri e alcuni di questi sono: Talia Collective, Sustainable Department Store e Il Vestito Verde.
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